Come creare una startup? Requisiti e consigli per avviare la tua impresa innovativa
Sono sempre più le persone che, avendo un’idea su come rivoluzionare un prodotto o mercato, si chiedono come poter aprire una startup. Per creare un’impresa innovativa di successo non sono sufficienti la passione e le motivazioni che ci hanno spinto verso questa decisione. Saranno necessarie delle analisi preliminari, che devono essere eseguite prima ancora di poter lanciare un prototipo del proprio prodotto o servizio sul mercato. In questo articolo ti mostreremo gli step principali per creare una startup, con un modello di business ripetibile e scalabile, che ti porterà dallo sviluppo di una business idea alla realizzazione di un’impresa innovativa di successo.

Perché aprire una startup?
Sono in molti che negli ultimi anni stanno mostrando un notevole interesse nell’aprire una startup e intraprendere la carriera dello startupper. Uno dei motivi di questo crescente interesse per il mondo startup sono le grandi storie di successo delle neo imprese che sono riuscite a conquistare il mercato con le proprie idee innovative e rivoluzionarie.
Le startup sono infatti realtà imprenditoriali create con lo scopo di incentivare la realizzazione di business dal carattere innovativo e, spesso chi decide di creare una startup è motivato da un forte desiderio di dare concretezza alla propria business idea. Tuttavia, sono molti gli interrogativi da porsi prima di decidere di aprire una startup. Non basta essere motivati e pensare di avere un’idea geniale, ma bisognerà chiedersi se questa soddisfa un reale bisogno del mercato, manifesto o latente, come finanziarla e se è il momento giusto.
Dopo aver risposto a queste domande vi daremo le informazioni necessarie a raggiungere gli obiettivi della vostra startup, step by step. Tuttavia, prima di iniziare a mostrarvi come creare una startup e tutte le fasi necessarie, è importante comprendere cos’è una startup e quali sono i requisiti che la rendono tale.
Cos’è una startup?
Nell’immaginario comune si tende a definire startup un’impresa dalle piccole dimensioni, tuttavia si tratta di una descrizione errata. Per capire cos’è esattamente una startup possiamo rifarci alla definizione fornita da Steve Blank, uno dei fondatori e pionieri del concetto Lean Methodology, che descrive una startup come un’organizzazione temporanea che nasce con lo scopo di validare un business model scalabile e ripetibile.
Eric Ries, noto imprenditore americano, ci fornisce un’ulteriore definizione dell’impresa innovativa ovvero quella di un’istituzione umana progettata per consegnare un nuovo prodotto o servizio sotto una condizione di estrema incertezza.
Di conseguenza, possiamo affermare che per creare una startup è necessario definire un modello scalabile e ripetibile che abbia come tema centrale la sperimentazione e l’innovazione. La presa coscienza della definizione di startup innovativa è di estrema importanza qualora volessimo accedere alle agevolazioni fiscali mirate a favorire la crescita, lo sviluppo innovativo e tecnologico di questa nuova cultura imprenditoriale. Per farlo è importante che nell’ aprire una startup vengano rispettati determinati requisiti, che illustreremo di seguito.
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Quali sono i requisiti?
Secondo la legge esistono specifici requisiti che un’organizzazione deve avere per qualificarsi come startup e poter accedere alle agevolazioni previste per questo tipo di attività. Per avviare una startup sarà quindi importante capire se si è in possesso di questi requisiti chiave per iscriversi al Registro delle Imprese come startup.
Nello specifico, per poter fruire dello status di startup, l’azienda deve essere fondata con l’obiettivo di creare un prodotto, o servizio, innovativo e dall’alto valore tecnologico. L’attributo innovativo può riguardare il prodotto oggetto del business della startup, o il suo metodo di produzione e commercializzazione. Oltre a ciò, affinchè un’attività si qualifichi come startup, questa deve:
- Essere costituita da non più di 60 mesi dalla data di presentazione della domanda e svolgere attività d’impresa;
- Avere la sede principale dei propri affari e interessi in Italia o in uno degli Stati membri dell’UE;
- Dal secondo anno di attività della startup, il valore totale della produzione annua, come risultante dall’ultimo bilancio approvato entro sei mesi dalla chiusura dell’esercizio, non può essere superiore a 5 milioni di euro;
- Non distribuire e non avere distribuito utili;
- Non essere derivata da una fusione o scissione societaria, né da una cessione di azienda o ramo di azienda.
Sarà necessario inoltre avere almeno uno di questi tre requisiti:
- Spese di ricerca e sviluppo uguali o superiori al 15% del maggiore valore tra costo e valore totale della startup innovativa;
- Impiego come dipendenti o collaboratori, in percentuale superiore ai due terzi, di personale in possesso di laurea magistrale o di un terzo di dottori di ricerca o dottorandi;
- Essere titolare o licenziataria di almeno una privativa industriale relativa a un’invenzione industriale, biotecnologica, topografia di prodotto a semiconduttori o nuova varietà vegetale. Che sia dunque titolare dei diritti di un programma per elaboratore originario registrato presso il Registro pubblico speciale per i programmi per elaboratore.
Differenza tra startup e azienda classica
Come già accennato nella definizione, per creare una startup è necessario un business model ripetibile e scalabile, oltre ad un carattere innovativo. Sono elementi che qualificano la startup come tale, ma che non hanno nulla a che fare con la comune definizione di azienda classica. Altre differenze tra startup e impresa consistono nel fatto che:
- La startup per crescere utilizza capitale di rischio fornito grazie agli investimenti dei business angel o tramite la raccolta fondi, mentre le imprese possono contare sul capitale sociale;
- Un’impresa è generalmente composta da soci e dipendenti, se non addirittura da un unico imprenditore e dipendenti, mentre la startup è solitamente composta da co-founder e partner;
- L’obiettivo della startup è quello di creare un prodotto, o servizio, in grado di determinare un cambiamento nel settore, mentre l’obiettivo dell’impresa è unicamente quello di generare profitto.
Date le differenze tra startup e semplice impresa, ti potrebbe interessa la lettura del nostro articolo di blog: “Come Aprire un’Azienda: Cosa Serve e Quanto Costa” dove potrai trovare tutte le informazioni necessarie per aprire l’azienda come i costi da sostenere e le forme giuridiche previste.

Come creare una startup
Compresa la definizione di startup, quali sono gli elementi che la qualificano come tale e le differenze principali con la classica azienda, è arrivato il momento di mostrare quali sono le fasi da percorrere per avviare un’impresa innovativa e passare da idea a startup.
Gli step necessari per aprire una startup sono:
- Definizione dell’idea di business e validazione;
- Analisi del mercato e della concorrenza;
- Definizione del business model;
- Individuazione dei co-founder e formazione del team;
- Realizzazione del MVP;
- Redazione del business plan;
- Ricerca delle fonti di finanziamento;
- Scelta della forma giuridica;
- Sviluppo del prodotto.
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Definizione dell’idea di business e validazione
Uno dei motivi principali per cui in molti ci chiedono come creare una startup risiede nella convinzione di aver avuto una business idea geniale, da far fruttare, ma come sappiamo questo non è sufficiente. La definizione dell’idea rimane sicuramente il punto di partenza per chi vuole aprire una startup, ma sarà necessario capire se abbia il potenziale di rimanere valida nel tempo e se sia fattibile.
Individuata l’idea il prossimo passo consisterà dunque nella validazione di quest’ultima. Esistono diversi strumenti utili al processo di validazione come la Javelin Board, uno strumento che permette di analizzare il problema, i clienti, e successivamente l’idea come soluzione al problema dei clienti. Non meno importante è misurare il product market fit, volto a capire se il prodotto o servizio della propria startup soddisfa a pieno il bisogno del segmento target individuato. Sono step complessi, che richiedono analisi puntuali ed utilizzo di strumenti e framework che molti startupper non hanno mai approcciato prima: se ti interessa approfondire questo punto, troverai informazioni utili nel nostro articolo sul product market fit.
Il passo successivo consisterà nell’individuazione degli early adopters, ovvero i primi clienti che testeranno una versione beta del prodotto o servizio offerto. Dai loro feedback avremo le prime indicazioni sulla validazione dell’idea e sulla possibilità di avviare o meno la startup.
Analisi del Mercato e della Concorrenza
Successivamente alla validazione dell’idea, vi è l’analisi del mercato e della concorrenza, step fondamentale per la costituzione di una startup. In questa fase lo startupper dovrà comprendere le dimensioni del mercato, le sue potenzialità e la presenza di eventuali competitors che soddisfano gli stessi bisogni. Dopo aver terminato lo studio dei competitor si passerà all’analisi del mercato che può essere fatta utilizzando il Tam Sam Som, utile per comprendere le dimensioni del mercato e le sue potenzialità.
La validazione del mercato è necessaria per capire se ci sono potenziali clienti disposti a pagare per il nostro prodotto, e soprattutto se il nostro business model è scalabile in termini di clientela, prodotto, canali così da avere una traction positiva e un ruolo nel mercato di riferimento.
Definizione del business model
Per capire se la startup che si intende creare è realizzabile e profittevole dovremmo definire il modello di business mediante il quale la neo impresa intende generare e distribuire valore. Si tratta di uno strumento in grado di riassumere in maniera sintetica e chiara l’attività complessiva dell’impresa e viene solitamente rappresentato tramite l’ausilio del Business Model Canvas.
Lo strumento ideato da Alexander Osterwalder permette allo startupper di avere una chiara visione di quali sono i punti di forza e debolezza dell’organizzazione e di facilitare la comunicazione tra i membri del team e il processo di problem solving.
Individuazione dei co-founder e formazione del team
Quando si vuole creare la propria startup è fondamentale ricercare co-founder che abbiano la stessa visione di obiettivi e che siano accomunati dalla stessa passione. Ma come trovare il co-founder giusto per la propria startup? Mentre nel ricercare i membri del team si potrebbe essere più flessibili e concentrarsi sull’individuazione di collaboratori con ottime competenze trasversali e hard skills utili al progetto, nella ricerca del co-founder bisogna tenere ben a mente che si instaurerà una relazione molto duratura.
Individuare una figura che sposi a pieno la visione d’insieme della startup è quindi fondamentale per evitare che possibili incomprensioni future possano minare la stabilità della stessa organizzazione.
Realizzazione del MVP
Dopo queste prime fasi è arrivato il momento di sviluppare un primo prototipo del prodotto o servizio offerto. Questo prenderà il nome di Minimum Viable Product e rappresenta una prima versione del prodotto finale con le caratteristiche minime per soddisfare i bisogni più manifesti del target di riferimento.
Le caratteristiche base verranno piano piano aggiornate e implementate con le informazioni derivanti dai feedback dei primi clienti. La creazione dell’MVP sposa a pieno i principi della metodo lean startup, riducendo al minimo i costi per la realizzazione del prodotto base in attesa di investire somme più consistenti dopo aver ultimato le implementazioni necessarie per renderlo il prodotto finale pronto per essere lanciato sul mercato.
Definizione del business plan
Il business plan per startup è un documento che raccoglie le informazioni principali circa l’evoluzione della tua startup nel corso del tempo. Si tratta di un documento che viene aggiornato spesso in quanto nelle fasi iniziali sarà caratterizzato da grande incertezza e dinamicità. Tuttavia, è necessario avere un’idea degli elementi cruciali dell’impresa innovativa, dei costi che sosterrà e dei ricavi previsti. Un business plan utile all’apertura della startup deve contenere moduli riguardanti:
- Executive Summary;
- Descrizione del Business;
- Strategie di mercato;
- Analisi dei competitor;
- Piano di progettazione e sviluppo;
- Piano operativo e gestionale;
- Fattori finanziari;
- Team.
La definizione del business plan rappresenta uno degli step più importanti e di maggiore criticità per i neo startupper. Questo è sicuramente uno dei motivi che spingono molti imprenditori ad affidarsi a incubatori per startup come SprintX (leggi l’articolo dedicato agli incubatori, cosa sono e come aiutano le startup) nelle prime fasi di creazione di un’impresa innovativa.

Ricerca delle fonti di finanziamento
Sono in molti a chiederci informazioni riguardo la possibilità di creare una startup senza avere la disponibilità di una grande somma di denaro da investire nel progetto. La realtà è che questo è praticamente impossibile, pur adottando i principi del Lean Startup che mirano all’abbattimento di tutti i costi superflui.
Molti startupper riescono comunque a finanziare le prime fasi di vita del proprio progetto mediante capitale proprio (abbiamo già parlato nel nostro blog di cos’è il bootstrapping) Una valida alternativa per chi non possiede il capitale necessario all’apertura di una startup è quella di ricercare fonti finanziarie esterne interessate al progetto. Così facendo lo startupper potrà creare una startup senza soldi propri ma utilizzando risorse economiche provenienti da soggetti o enti esterni. Le possibili soluzioni alla ricerca delle fonti finanziarie sono molteplici (troverai maggiori informazioni nel nostro articolo Fasi di una Startup e Round di Finanziamento), dalla finanza agevolata all’apporto di capitale da parte di investitori terzi, adatti alle diverse esigenze della neo impresa e alla fase in cui si trova. Le possibili soluzioni possono riguardare:
- Crowdfunding;
- Business Angel;
- Venture Capital;
- Incubatori di Startup;
- Acceleratori di Startup;
- Finanza Agevolata e Bandi Pubblici;
- Prestiti Bancari.
Spesso molte startup vengono agevolate da incubatori ed acceleratori per startup nella ricerca di finanziamenti, in quanto questi offrono accesso ai propri network di investitori oconsulenza nella ricerca di bandi. Per approfondire ti invitiamo alla nostra lettura di approfondimento su cosa sono e cosa fanno gli acceleratori di startup.
Scelta della forma giuridica
Uno degli aspetti più importanti da valutare prima di avviare una startup riguarda la scelta della forma giuridica. Come abbiamo visto, affinché vengano rispettati i requisiti per la creazione di una startup sarà necessario scegliere una tipologia di società tra le diverse previste dall’ordinamento giuridico. Solitamente le startup vengono costituite sotto forma di società di capitali o come società di capitali in forma cooperativa. Le forme più diffuse sono la SRLS e la SRL. Il nostro consiglio è quello di non costituire la società immediatamente, ma aspettare di ricevere i primi finanziamenti o quando si inizia a fatturare.
Sviluppo del prodotto
Dopo aver curato tutti gli aspetti precedenti, utili all’apertura della startup, è finalmente arrivato il momento di sviluppare il prodotto. Utilizza i feedback ricevuti dal mercato una volta immesso il tuo MVP, osserva come reagisce il tuo segmento target e la concorrenza, non dimenticarti di dare sempre un occhio alle innovazioni che riguardano i processi di sviluppo del tuo core business.
Una volta sviluppato il prodotto dovrai occuparti del lancio e della comunicazione. Si tratta di una fase importante in cui la startup dovrà essere brava a trasmettere tutti i benefici derivanti dall’acquisto del prodotto o servizio ai clienti. Un mancato recepimento potrebbe comportare un’errata valutazione del prodotto e determinarne il fallimento.
Non smettere mai di crescere
Completate le fasi di creazione della startup devi ricordarti che, per definizione, la startup è un’organizzazione momentanea ripetibile e scalabile, destinata a crescere per raggiungere gli obiettivi prefissati. La parola d’ordine sarà quindi crescere!
Potrai farlo non solo continuando ad innovare il tuo prodotto e i processi di produzione e distribuzione, ma curando anche la relazione con i clienti, la comunicazione, le campagne marketing e diverse altre strategie per l’acquisizione di potenziali clienti.
Iscrizione al registro delle imprese
Come accennato in precedenza, per poter creare una start up senza soldi e accedere alle agevolazioni previste dall’Ordinamento è necessaria l’iscrizione al Registro delle Imprese. L’iscrizione alla sezione speciale dedicata alle startup innovative è inoltre uno dei requisiti fondamentali per la procedura della costituzione online dell’impresa. Ovviamente, l’iscrizione è soggetta al possesso dei requisiti, trattati nei paragrafi precedenti, che la qualificano come tale.
Il Registro delle Imprese è un registro pubblico, utile a reperire le informazioni circa le startup attualmente esistenti e viene utilizzato per attirare l’interesse di eventuali investitori che ne hanno intuito il grande potenziale attraverso le informazioni sopra riportate.
Quanto costa aprire una startup nel 2022?
Uno dei quesiti più posti riguarda la possibilità di aprire una startup senza soldi. Ma è davvero possibile? Per capire quanto costa aprire una startup in Italia nel 2022 dovremmo partire col ricordare che, purtroppo, il nostro è uno dei Paesi dove aprire una SRL comporta i costi maggiori. Nonostante ciò, è possibile aprire una startup innovativa accedendo a particolari agevolazioni previste per questa nuova tipologia di società.
Come accennato in precedenza, per accedere alle agevolazioni previste è necessaria l’iscrizione della startup nella speciale sezione del registro delle imprese. Fatto ciò è possibile creare una startup dimezzando i costi dell’apertura. In tal caso, secondo il sito Lexdo.it i costi per creare una startup sono dimezzati e si andrebbe a spendere 999 euro più IVA, dove sono comprese la tassa di concessione governativa, vidimazione libri contabili e notaio, e a cui vanno aggiunti 200 euro per l’imposta di registro, per un totale di 1.418,78 euro.
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