Cos’è l’equity crowdfunding e quali sono le diverse tipologie esistenti
Negli ultimi anni stiamo assistendo ad un sempre maggiore ricorso all’equity crowdfunding come modalità per finanziare e investire in startup innovative e PMI. Non a caso l’Italia è stato il primo paese in Europa a definire una norma legislativa che regolarizzi tale fenomeno. Si tratta di uno strumento finanziario che ha acquisito grande importanza anche grazie alla costituzione di numerose piattaforme per l’equity crowdfunding, che fungono da intermediario tra domanda e offerta. In questo articolo, con l’aiuto prezioso di Giancarlo Vergine, founder di Over Ventures, realtà che si occupa di aiutare le startup e gli imprenditori nella raccolta di capitali nella fase early stage, definiremo cos’è l’equity crowdfunding, come funziona e quali sono le migliori piattaforme.

Equity crowdfunding: cos’è?
Dato il sempre maggiore interesse per questo strumento finanziario è bene iniziare definendo cos’è l’equity crowdfunding. Si tratta di una particolare forma di finanziamento che permette a una moltitudine di piccoli investitori (crowd) di finanziare startup e PMI mediante l’utilizzo di una delle diverse piattaforme autorizzate online. A fronte del capitale utilizzato per l’equity crowdfunding, gli investitori riceveranno quote societarie della stessa startup in relazione alla quantità di capitale economico investito (equity).
Abbiamo chiesto a Giancarlo Vergine, founder di Over Ventures, realtà che si occupa di aiutare le startup e gli imprenditori nella raccolta di capitali nella fase early stage, di aiutarci a spiegarvi dettagliatamente cos’è l’equity crowdfunding, le principali carattersitche e come lanciare una campagna di successo. Buona lettura!
Origini
Quando parliamo delle origini dell’equity crowdfunding è bene ricordare che il nostro Paese è stata una delle prime nazioni a regolarizzare questa innovativa modalità di finanziamento. Nel giugno del 2013 la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (la Consob) ha emanato un apposito regolamento che consente di gestire piattaforme di Equity Crowdfunding previa autorizzazione da parte dello stesso organo di vigilanza. Inizialmente previsto per le sole startup innovative, grazie all’aggiornamento del regolamento, pubblicato da Consob nel Gennaio 2018, anche le PMI possono usufruire di questo strumento finanziario. Questo è conseguito in una crescita sempre maggiore del fenomeno tanto da portare il valore complessivo dell’equity crowdfunding a 33,3 milioni di euro nel giugno del 2018, con un aumento costante negli anni successivi.

Equity crowdfunding: come funziona e quali sono gli elementi più importanti
Una delle domande che più spesso ci vengono poste è “come funziona l’equity crowdfunding?”. Questa particolare tipologia di crowdfunding prevede che il finanziamento richiesto dall’impresa sia erogato sotto forma di capitale di rischio e che gli investitori ottengano delle quote di partecipazione nella società in relazione alla somma investita.
Come per le quote societarie “classiche”, queste prevedono l’acquisizione di diritti patrimoniali e amministrativi. Pertanto, se l’impresa in cui abbiamo investito raggiunge il successo sperato con il suo progetto di business le nostre azioni acquisiranno un valore elevato permettendo agli investitori di ricavare il guadagno sperato. Al contrario, se l’impresa fallisce nel suo intento vi è il rischio di perdere gran parte, o tutto, il capitale economico investito.
Il crowdfunding è un metodo efficace di trovare investitori: per scoprire quali sono gli elementi a cui questi investitori solitamente prestano maggior attenzione, e che quindi rivestono una grande importanza in una campagna di crowdfunding, abbiamo rivolto la domanda all’esperto Giancarlo Vergine il quale afferma che esistono due principali tipologie di investitori: quelli che investono “di pancia”, senza approfondire il progetto o il business plan, ma esclusivamente guardando lo storytelling o il video di presentazione (pitch startup), innamorandosi del progetto e dell’innovazione; poi ci sono quelli più analitici, che solitamente sono gli investitori che mettono una quota maggiore di capitale. Questi analizzano puntualmente i numeri, le valutazioni finanziarie, la valutazione pre-money, come verranno investiti i capitali e quali sono le marginalità di profitto.
Ma quali sono gli elementi che maggiormente vengono tenuti in considerazione da chi vorrebbe investire mediante equity crowfunding in una startup? Il nostro esperto ci dice che i più importanti sono:
- Il grado di innovatività del progetto;
- L’appetibilità e il posizionamento sul mercato di riferimento;
- Il team e le competenze dei singoli membri.
Equity crowdfunding in Italia: i dati
Nonostante si tratti di un strumento finanziario da non sottovalutare per il rischio di perdere il capitale investito, l’equity crowdfunding sta avendo un discreto successo, rappresentando un fenomeno in continua crescita. Infatti, nonostante il periodo di incertezza che tutta l’economia italiana e globale vive da inizi 2020,si stima che fino a Dicembre 2021 in Italia siano stati stati investiti in startup ben 1 miliardo e 348 milioni di euro.
Per la raccolta e l’analisi di questi dati ci siamo affidati al report “Startup & Technology Trends” curato da StartupItalia in collaborazione con UpBase, che testimonia una crescita dell’85% rispetto al 2020.
Normativa Italiana (“decreto crescita bis” e il regolamento CONSOB)
Come già accennato, l’Italia è stato il primo paese in Europa a normare l’equity crowdfunding. La disciplina che regola questa modalità di investimento è contenuta nel regolamento del 26 giugno 2013 adottato dalla Consob, a seguito dell’emanazione del decreto crescita bis, con delibera n° 18592. Disciplina che è stata aggiornata dalla Consob con delibera n° 19520 del 25 febbraio 2016. Il regolamento della Consob dal titolo “Regolamento sulla raccolta di capitali di rischio tramite portali on-line”, rappresenta il testo di riferimento per la disciplina dell’equity crowdfunding in Italia e viene visto dal legislatore come uno strumento utile per lo sviluppo di imprese innovative e PMI innovative attraverso modalità di finanziamento che possano sfruttare le potenzialità del mondo online.
Come investire in equity crowdfunding?
Dopo aver compreso cos’è l’equity crowdfunding e come funziona, è arrivato il momento di capire in che modo un potenziale investitore dovrebbe agire se intenzionato ad utilizzare questa forma di crowdfunding. Le fasi che compongono il processo di apporto delle risorse economiche da parte dell’investitore sono:
- Validazione della business idea della startup in cui si vuole Investire;
- Individuazione di una piattaforma di equity crowdfunding autorizzata;
- Valutazione delle offerte presenti;
- Verifica dell’idoneità all’investimento;
- Versamento del capitale economico.
Validazione della business idea della startup in cui si vuole investire
L’equity crowdfunding è uno strumento finanziario accessibile da chiunque, tuttavia è bene che l’investitore faccia le dovute valutazioni per evitare di perdere tutto, o quasi, il capitale investito. Si dovrà quindi capire se la business idea al centro del progetto potrebbe funzionare, se l’impresa innovativa è ripetibile e scalabile e se il team che compone la startup sarà in grado di affrontare le diverse sfide che si presenteranno lungo il ciclo di vita della startup.
Individuazione della piattaforma di equity crowdfunding
Dopo aver fatto le dovute valutazioni, l’investitore dovrà procedere con la scelta di un portale autorizzato che funge da intermediario. Per capire se una piattaforma presente online è autorizzata, questa deve essere registrata nel sito della Consob. A quel punto l’investitore dovrà iscriversi al portale in quanto i suoi dati serviranno anche per avere il denaro indietro qualora non si dovesse raggiungere il target prefissato.
Valutazione delle offerte presenti
Il potenziale investitore a questo punto avrà la possibilità di individuare all’interno del portale scelto i progetti promossi dalla piattaforma tra i quali dovrà scegliere su quale investire il proprio denaro. Per ogni progetto vengono forniti preziosi dati, utili alla valutazione della fattibilità dello stesso, quali la descrizione delle attività della startup o PMI, i traguardi raggiunti, i traguardi che si prefigge e come intende utilizzare il finanziamento che vuole ottenere.
Verifica dell’idoneità all’investimento
Scelto il progetto, o la campagna, su cui investire, la piattaforma provvederà a fornire tutta la documentazione necessaria all’investitore. Quest’ultimo dovrà compilarla in tutte le sue parti e restituirla al portale che è obbligato a verificare l’esistenza dei requisiti necessari all’investimento.
Versamento del capitale economico
Giunti a quest’ultima fase del processo, se risultato idoneo, l’investitore avrà tutte le informazioni necessarie per procedere con l’investimento del capitale di rischio nel progetto scelto che servirà per trasformare l’iniziale idea di business in startup.

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Qual è il giusto timing per una campagna di crowdfunding?
Per rispondere a una delle domande che maggiormente riceviamo ci affidiamo all’aiuto di Giancarlo Vergine, il quale può vantare una grande esperienza con la piattaforma CrowdFundMe, uno dei primi portali di equity crowdfunding in Italia, con cui ha collaborato per diversi anni. Secondo l’intervistato tipicamente le raccolte di crowdfunding si verificano nella fase di early stage, quindi dalla fase di pre-seed alla fase dei round di serie A. Tuttavia per realizzare una campagna di successo è fondamentale che siano stati validati alcuni elementi di grande importanza come il prodotto (tramite MVP o smoke test) e il mercato attraverso altri strumenti tipici della metodologia lean.
I rischi dell’Equity Crowdfunding
Come abbiamo visto, a seguito di una campagna di equity crowdfunding si assiste ad una frammentazione di una parte della cap table in tante micro quote per i diversi soci investitori. Questo potrebbe costituire un rischio per una startup che è a caccia di altri fondi. Gli investitori spesso mal vedono società con una lista di shareholder troppo lunga. Secondo il nostro esperto la frammentazione della cap table è uno degli aspetti più controversi del fare crowdfunding, soprattutto in relazione ad un possibile interesse di un fondo di investimento che potrebbe fare fatica nella gestione preferendo una rinuncia all’investimento.
Tuttavia ad oggi sono stati adottati in Italia dei metodi in grado rimediare a questo problema. Sempre più spesso si adottano fiduciarie e holding atte al raccogliere i capitali e da investire nella società. In questo modo la startup avrà la cap table abbastanza “pulita”, in quanto avrà un unico investitore che all’interno contiene tutti i partecipanti alla campagna di crowdfunding.
Infine Giancarlo Vergine ci ricorda che se nel percorso di crescita della startup si ha in programma la quotazione in borsa, avere tanti soci non è mai negativo. Anzi, essendoci diversi investitori questo potrebbe rendere il titolo abbastanza flottante e più appetibile.
Consigli per un efficiente campagna di crowdfunding
Ma come lanciare una campagna di equity crowdfunding di successo? Lo abbiamo chiesto al nostro esperto. Per prima cosa Giancarlo consiglia di coinvolgere immediatamente il proprio network nell’operazione di raccolta di capitale per scatenare “l’effetto palla di neve”, o effetto network, che permette di amplificare la raccolta partendo da relazioni personali e professionali forti che possano.
Il secondo consiglio del fondatore di OverVentures è quello di fare attenzione alle modifiche del regolamento in vigore. Il nuovo regolamento europeo sull’equity crowdfunding permetterà infatti alle società italiane di poter raccogliere capitale da investitori esteri, facendosi anche pubblicità. Prima questo non era possibile.
Un’altra bella novità è l’arrivo in Italia dei più grandi portali esteri potranno arrivare in Italia: questo apre la frontiera degli investimenti in startup e facilita il percorso delle società italiane verso l’Europa e viceversa. Pertanto, diventa fondamentale per le startup considerare l’eventualità di avere un piano europeo, e non solo legato al territorio nazionale, in modo da poter attrarre più facilmente investitori esteri.
L’importanza del Lead Investor
Una figura fondamentale in una campagna di equity crowdfunding che funzioni è il Lead Investor. Giancarlo Vergine ci spiega che riuscire a trovarne uno e il prima possibile, può segnare il successo o insuccesso di una campagna. È infatti meglio che questa figura entri all’inizio dell’operazione affinché possa attrarre altri investitori.
Una caratteristica da non dimenticare quando si parla di crowdfunding è che gli investitori ai quali ci rivolgiamo dobbiamo considerarli più più dei “follower” che come dei “fast mover”. Il lead investor ricopre quindi due ruoli differenti: quello dell’investitore e quello dell’intermediario.
Migliori piattaforme di equity crowdfunding
Dopo aver esposto e definito tutte le procedure necessarie all’utilizzo di questo particolare strumento, vogliamo fornirvi una lista delle piattaforme di equity crowdfunding presenti online che comprende i portali più accreditati e utilizzati dagli investitori:
- Crowdfundme;
- We Are Starting;
- Mamacrowd;
- Opstart;
- Concrete;
- Crowdinvest Italia.
Crowdfundme
La prima piattaforma di equity crowdfunding che analizzeremo è Crowdfundme. Si tratta di uno dei più importanti portali di equity crowdfunding presenti in Italia ed è quotato in borsa. Questa piattaforma è pensata per gli imprenditori che vogliono raccogliere fondi per realizzare un nuovo progetto o una nuova attività. CrowdFundMe li guida nella stesura del business plan, fondamentale per ricevere questo tipo di finanziamenti, e nella gestione della campagna per ottenere i fondi necessari al loro progetto. In seguito, CrowdFundMe elaborerà un business plan adatto e sottoporrà la proposta ad alcuni potenziali investitori. Se approvato, il progetto viene pubblicato e offerto al pubblico per 60 giorni.
We are starting
We Are Starting è una delle migliori piattaforme di equity crowdfunding in Italia per le PMI e startup innovative. Prevede un processo abbastanza rigoroso per la selezione dei progetti di business che hanno maggiori possibilità di successo. Interessante il dato secondo cui l’importo medio investito dai finanziatori è di circa 4 mila euro per ogni progetto.
Mamacrowd
Mamacrowd è tra le principali piattaforme di equity crowdfunding italiane, con circa 85 milioni di euro raccolti e 126 campagne di successo. Per inserire il proprio progetto di business è necessario compilare un questionario, il quale verrà poi valutato dal loro team interno. Uno dei requisiti per poter accedere alla campagna di equity crowdfunding è di essere iscritti alla sezione speciale del Registro Imprese. Qualora l’esito della valutazione fosse positivo, l’azienda candidata dovrà inviare il materiale richiesto a Mamacrowd per la valutazione. Una volta approvato, il progetto viene pubblicato sul portale e viene dato il via alla raccolta fondi.
Opstart
Opstart rappresenta una piattaforma tutta italiana di equity crowdfunding che si posiziona tra le prime per la quantità di capitale raccolto nel 2020. Le PMI e startup innovative che vorranno presentare il loro progetto sulla piattaforma dovranno superare un rigoroso processo di selezione che consente alla piattaforma di individuare le realtà ad alto potenziale e vagliare l’effettiva capacità di generare utili per remunerare gli investitori.
Concrete investing
Concrete Investing rappresenta un portale specializzato in crowdfunding immobiliare. Forte dell’esperienza dei suoi professionisti, Concrete Investing offre la possibilità di visionare, valutare e investire in operazioni real estate selezionate e approvate da un Valutatore indipendente.
Crowdinvest Italia
CrowdInvest Italia è tra le piattaforme italiane che si occupano di raccogliere investimenti in equity crowdfunding per le PMI italiane. Nasce dall’esperienza di professionisti e imprenditori e si pone come obiettivo quello di dare alle PMI un nuovo strumento finanziario, convogliando in loro favore investimenti italiani e internazionali.
Migliori libri per l’equity crowdfunding
A completamento di questo di questo articolo, vogliamo segnalarvi una serie di libri utili a comprendere e approfondire lo strumento finanziario dell’equity crowdfunding. Tra i migliori libri consigliati, vi sono:
- GUIDA AL CROWDFUNDING: Tutto quello che devi sapere;
- Crowdfunding. La via collaborativa all’imprenditorialità;
- Crowdfunding. Dai sogni ai soldi. Come finanziare i tuoi progetti evitando le banche;
- Il crowdfunding in Italia: Una regolamentazione all’avanguardia o un’occasione mancata?;
- Crowdfunding e personal fundraising: la nuova frontiera del dono. Analisi, spunti e strumenti per pianificare una solida campagna di crowdfunding e personal fundraising.
Altre modalità di crowdfunding per startup
Infine abbiamo chiesto al nostro esperto di parlarci delle altre tipologie di crowdfunding che uno startupper o un imprenditore può scegliere per raccogliere fondi per la propria impresa. Ecco le principali:
- Donation based Crowdfunding;
- Reward-Based Crowdfunding;
- Crowdinvesting;
- Debt crowdfunding;
- Lending crowdfunding.
Donation based crowdfunding;
Questa prima tipologia di crowdfunding è spesso utilizzata dalle organizzazioni no-profit data la causa etica o filantropica che vogliono sostenere con i contributi dei finanziatori. In tal caso la ricompensa per l’apporto economico versato all’impresa è rappresentato da un bene simbolico. Infatti, i finanziatori di questo tipo di imprese sono mossi prevalentemente da ragioni etiche piuttosto che da un ritorno sull’investimento.
Reward-based crowdfunding
Tra i modelli più diffusi di crowdfunding troviamo il reward based crowdfunding che viene generalmente utilizzato per finanziare progetti artistici. In questo caso il finanziatore in cambio del suo apporto economico riceve una ricompensa materiale. Spesso questa tipologia di crowdfunding si trasforma in una forma di prevendita grazie alla quale il promotore finanzia la produzione del bene pre-venduto.
Crowdinvesting
Quando parliamo di crowdinvesting intendiamo una forma di impiego del capitale in cui è possibile generare remunerazione dal capitale stesso. Questa tipologia di crowdfunding è differente dalle precedenti in quanto rappresenta un vero e proprio investimento. Questo comporta una regolamentazione più rigida e attenta per i portali che intendono offrire questo servizio. Quando si parla di questa particolare tipologia di crowdfunding si sente spesso associare il termine fintech, che rappresenta l’incontro tra il settore finanziario e tecnologico da cui derivano soluzioni finanziarie innovative. Tra queste possiamo trovare: l’equity crowdfunding, il debt crowdfunding e il lending crowdfunding.
Debt crowdfunding
La legislazione italiana, attraverso un aggiornamento del regolamento Consob introdotto nel 2019, ha dato vita ad un nuovo strumento appartenente alla macrocategoria del crowdinvesting, ovvero il debt crowdfunding. Questa particolare tipologia di crowdfunding consiste nel collocamento di obbligazioni e titoli di debito emessi da parte di PMI presso una moltitudine di investitori professionali e altre specifiche categorie di investitori anche retail.
Lending crowdfunding
Un’ultima tipologia di crowdinvesting è rappresentata dal lending crowdfunding. Con questa modalità i finanziatori prestano capitale ad un’impresa mediante la sottoscrizione di un contratto di finanziamento. L’impresa che avrà ricevuto le risorse finanziarie dovrà successivamente restituire il capitale maggiorato degli interessi secondo le modalità previste. Il lending crowdfunding è conosciuto anche con il nome di peer-to-peer lending o social lending in quanto l’accordo viene siglato tra parti alla “pari” senza la mediazione di operatori finanziari. In questo caso le piattaforme di lending crowdfunding hanno la funzione di facilitare l’incontro tra domanda e offerta e automatizzare i processi per la restituzione del capitale e degli interessi alle scadenze previste.
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