Che cosa sono gli incubatori per startup, differenze con gli acceleratori e lista dei migliori in Italia per città
Al 2023, sono numerosi gli incubatori per startup e gli acceleratori attivi sul territorio italiano. Gli incubatori di startup sono organi che affiancano e supportano la crescita di nuove imprese innovative, seguendole in particolare nelle fasi iniziali del loro ciclo di vita. In questo articolo illustreremo che cosa sono gli incubatori per startup e come funzionano, oltre a fornire un elenco aggiornato degli incubatori certificati dal MISE attivi nel 2023 in Italia con preziosi suggerimenti e consigli su come accedervi.

Cosa sono gli incubatori di startup?
Gli incubatori per startup sono programmi creati per aiutare le nuove imprese a crescere e svilupparsi. Offrono un ambiente supportivo, strumenti, servizi e risorse fondamentali per aiutare le startup a superare le sfide delle prime fasi del loro ciclo di vita in cambio di una partecipazione societaria.
Gli incubatori di startup mettono a disposizione delle aziende spazi di lavoro, servizi di mentoring e di formazione, una forte rete di networking, consulenza e supporto nella ricerca di finanziamenti ed investitori, ed altri strumenti utili all’avvio e allo sviluppo del progetto.
Il concetto di incubatore di imprese, ancora prima che di startup, è nato nel 1959 negli USA, con Joseph Mancuso, che fonda il Batavia Industrial Center. Negli anni successivi si diffonderà prima in Gran Bretagna e poi in Europa. Oggi possiamo distinguere diversi tipi di incubatori per startup, da quelli pubblici, ai privati, agli incubatori certificati dal MISE. La certificazione degli incubatori, introdotta dall’articolo 25, comma 5 del DL 179/2012 e specificata nel Decreto ministeriale del 22 dicembre 2016 è un aspetto molto importante. Questa qualifica rappresenta un motivo di orgoglio per coloro che operano in questo settore.
Definizione
Una definizione di incubatore per startup è stata offerta dalla Commissione Europea. Secondo l’istituzione, gli incubatori per startup sono strutture che offrono servizi integrati per supportare lo sviluppo e la crescita delle nuove imprese innovative. Questa definizione di incubatori per startup offerta dalla Commissione Europea è fondamentale per comprendere che cosa sono gli incubatori e a cosa servono, sottolineando come queste strutture accelerano e facilitano il processo di creazione e sviluppo delle startup.
Come funzionano gli incubatori di startup in Italia?
Cosa fanno quindi gli incubatori per supportare lo sviluppo delle startup? Come abbiamo accennato, le attività a supporto della crescita e sviluppo delle imprese innovative sono diverse, tutte finalizzate a trasformare un’idea in una startup di successo, e possono essere riassunte in questo elenco:
- Condivisione di spazi fisici e di coworking;
- Attività di networking;
- Consulenze di marketing;
- Accesso ad alta velocità alla rete Internet;
- Servizi di gestione contabile e finanziaria;
- Accesso a prestiti bancari, fondi di garanzia per le PMI, bandi e incentivi;
- Assistenza alla preparazione delle presentazioni (pitch);
- Collegamento a partner strategici;
- Accesso a angel investor o venture capital;
- Aiuto nella partecipazione a competition e contest per startup;
- Consulenza (dai mentor startup);
- Consulenza strategica (va dalla redazione del business plan all’individuazione del team);
- Aiuto per servizi legali;
- Gestione di proprietà intellettuale.
La startup viene quindi supportata non solo con la fornitura di spazi fisici e strumenti utili all’attività di impresa, ma viene guidata da professioni esperti che offrono le proprie competenze in ambito tecnico e nella ricerca di capitali per lo sviluppo dell’impresa. Questo è uno dei principali motivi per cui molti startupper decidono di affidarsi ad incubatori certificati dal MISE come SprintX.
Abbiamo infatti già affrontato molte volte nel nostro blog le difficoltà degli startupper, che si chiedono come aprire un’azienda e cercano di districarsi tra le normative, i requisiti e gli obblighi imposti. Gli incubatori in tal senso sono strumenti fondamentali in grado di offrire mentorship e focus.
Differenze tra incubatori e acceleratori
Incubatori e acceleratori per startup sono due concetti che molto spesso vengono menzionati insieme e per questo intendiamo definire le principali differenze tra i due:
- Gli incubatori di startup dedicano le loro risorse verso le attività di giovani startupper che sono all’inizio del loro percorso di crescita. Aiutano a testare e validare la business idea e accompagnano le imprese nel percorso di crescita. Forniscono spesso servizi come uffici, laboratori e sale riunioni, nonché servizi di supporto come consulenza legale, finanziaria e commerciale, mentoring e formazione.
- Gli acceleratori d’impresa invece si rivolgono a realtà ben più consolidate e in uno stato più avanzato, sono programmi intensivi che aiutano le startup ad accelerare la loro crescita attraverso una serie di attività come mentoring, networking e investimenti. Gli acceleratori di solito offrono anche un ambiente di lavoro condiviso e servizi simili a quelli degli incubatori, ma si concentrano principalmente sull’accelerazione del progresso delle startup e sull’aiuto per raggiungere determinati obiettivi in un breve periodo di tempo, di solito un paio di mesi.
Tipologie di incubatori
Esistono diversi tipi di incubatori per startup, ognuno dei quali mira a soddisfare bisogni specifici. Ecco alcune delle principali tipologie:
- Incubatori pubblici e universitari: Tra i più importanti incubatori pubblici e universitari per startup troviamo i BIC (Business Innovation Centers) e gli UBI (University Business Incubator). Le loro principali attività di incubazione prevedono la fornitura di spazi, infrastrutture, canali di comunicazione e altri servizi di base alle imprese innovative.
- Incubatori privati: Con l’evoluzione dei bisogni, sono nati gli incubatori privati, come le IPI (Independent Private Incubators) e i CPI (Corporate Private Incubators). Questi forniscono supporto sia nelle prime fasi di creazione dell’impresa, sia durante la fase di sviluppo.
- Incubatori profit e no profit: Un’altra distinzione riguarda gli incubatori profit e no profit. Gli incubatori profit, come gli IPI e CBI, sono gestiti da soggetti privati che offrono il loro supporto in cambio di un profitto, mentre gli incubatori no profit, come i BIC e UBI, sono fondati e gestiti da enti pubblici e non mirano al profitto.
Per ottenere l’accesso ad un incubatore per startup è necessario che lo startupper presenti domanda e superi la valutazione condotta dall’organizzazione. Di seguito vedremo la lista degli incubatori per startup in Italia, aggiornata al 2023, che specifica quali sono gli incubatori certificati dal MISE, e daremo alcuni consigli su come accedervi.
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Elenco degli incubatori di startup in Italia nel 2023
Con piacere possiamo constatare come l’interesse verso il mondo delle startup sia in continua crescita anche in Italia. Sempre più giovani imprenditori vogliono dare vita ai loro progetti, e questo ha portato alla nascita di circa 160 incubatori tra pubblici e privati. È possibile trovare la lista completa e corrente degli incubatori italiani sul sito della camera di commercio d’Italia. Vi forniamo tuttavia di seguito un elenco aggiornato degli incubatori italiani nelle principali città del nostro Paese.
Milano
- Digital Magic SPA è nata per creare innovazione e offre alle startup innovative tutti i supporti necessari per sviluppare progetti di successo, dall’ideazione fino all’IPO, e si affianca alle imprese italiane d’eccellenza con progetti strategici e servizi per la trasformazione digitale e l’“Open Innovation”;
- Bio4dreams si occupa di aiutare persone eccezionali a valorizzare i prodotti della propria ricerca scientifica nelle Scienze della Vita, lavorando con tutti i soggetti della filiera dell’innovazione per creare percorsi d’impresa sostenibili, pragmatici e duraturi. Inoltre, contribuiscono a creare un ecosistema fertile che alimenti e favorisca l’innovazione fin dal principio;
- Make a Cube è il primo incubatore per startup e acceleratore certificato in Italia specializzato in imprese ad alto valore sociale, ambientale e culturale. Dal 2011 si occupa di innovazione sociale, offrendo servizi diversi come ad esempio consulenze dedicate sia a start-up che a grandi aziende profit e no profit;
- Impact Hub Milano fa parte di un network globale di spazi di coworking e gestisce le attività all’interno degli incubatori, creando una fitta rete di contatti che permette l’incontro di investitori, mentor, aziende e start-up. Attraverso programmi dedicati, Impact Hub Milano supporta le startup nelle diverse fasi di sviluppo e investimento e le aziende interessate a pratiche di open innovation interna. Inoltre, gestisce direttamente due gruppi di business angel ed è sede di diversi altri investitori professionali.
Roma
- Pi Campus consiste in una realtà che ha l’obiettivo di investire in startup che utilizzano l’intelligenza artificiale in tutto il mondo. Questo anche grazie al network composto da innovatori, imprenditori e creativi di supporto;
- Lazioinnova.it è società in house della Regione Lazio e opera a vantaggio delle imprese e della pubblica amministrazione locale nell’erogazione di incentivi a valere su risorse regionali, nazionali e/o europee; nel sostegno al credito e rilascio di garanzie; negli interventi nel capitale di rischio; nei servizi per l’internazionalizzazione, promozione delle reti d’impresa e delle eccellenze regionali; nei servizi per la nascita e lo sviluppo d’impresa; nelle misure per l’inclusione sociale;
- Marzotto Venture Accelerator si occupa del trasferimento tecnologico e dell’implementazione di idee di start up, mediante la realizzazione di percorsi di incubazione ed accelerazione di Start-up, Spin-off della ricerca, PMI e la progettazione e gestione di programmi di Corporate Entrepreneurship;
- Peekaboo ha l’obiettivo di sostenere le startup nello sviluppo di soluzioni innovative fornendo tutte le risorse connettere le neo imprese con mentor e professionisti del settore.
Torino
- i3P si presenta come l’incubatore di start up del Politecnico di Torino che supporta la nascita e lo sviluppo di startup innovative con elevata intensità tecnologica e potenzialità di crescita. La mission dell’Incubatore del Politecnico di Torino è sostenere l’ecosistema dell’imprenditorialità, con l’obiettivo di generare sviluppo economico e occupazione nelle filiere industriali innovative. I3P adotta una strategia di collaborazione con soggetti privati ed istituzioni, impegnati nella ricerca e nell’alta formazione, nei servizi per il trasferimento tecnologico, nel finanziamento dell’innovazione, nell’internazionalizzazione;
- Social Fare si presenta come il primo centro per l’Innovazione Sociale in Italia attraverso percorsi di community engagement, capacity-building e co-design che supportano lo sviluppo di soluzioni innovative alle pressanti sfide sociali contemporanee, per generare nuova economia;
- 2i3T è la società per la gestione dell’Incubatore di Imprese e per il Trasferimento Tecnologico dell’Università degli Studi di Torino che si occupa di valorizzare in chiave economica i risultati della ricerca svolta in ambito accademico promuovendo e sostenendo la creazione di nuove imprese ad alto contenuto di conoscenza.
Firenze
- Incubatore Universitario Fiorentino (IUF), attivo dalla fine del 2010, sostiene lo sviluppo delle start-up con alto tasso di innovazione e con un forte collegamento alla ricerca universitaria;
- Nana Bianca si presenta come l’incubatore certificato al centro della cultura digitale italiana, lavorando all’insegna dell’innovazione, dedicandosi alla trasformazione del tessuto digitale nazionale per trasformare idee rivoluzionarie in tech-company di successo.
Napoli
- Campania NewSteel, un incubatore certificato promosso da Città della scienza e dall’Università degli studi di Napoli Federico II. Ha supportato la nascita di numerose imprese attraverso infrastrutture di ricerca e mettendo a disposizione competenze in ambito imprenditoriale.

Come accedere ad un incubatore per startup
Per accedere ad un incubatore, è importante possedere alcuni requisiti per superare la selezione. Gli elementi di valutazione più importanti per gli incubatori sono:
- un buon team e un’idea di business solida;
- un vantaggio competitivo;
- la capacità di operare in un mercato con grandi potenzialità.
Per aumentare le possibilità di accedere all’incubatore, consigliamo di presentare uno startup business plan e un pitch ben strutturati che mostrino chiaramente gli obiettivi dello startupper e la strategia della startup per raggiungerli.
Incubatore per startup: tutti i vantaggi
Molte persone si chiedono quali vantaggi un incubatore può offrire alla propria startup. Dopo aver capito cos’è un incubatore e cosa fa, esploriamo i benefici che un incubatore per startup può apportare ad un’impresa innovativa. Tra questi:
- Risorse tangibili: come spazi fisici, attrezzature e servizi condivisi per supportare la crescita della startup;
- Risorse intangibili: come supporto nella validazione dell’idea, nella definizione della strategia e nello sviluppo del business;
- Risorse esterne: come opportunità di networking e integrazione con investitori, mentori e altre startup.
Come diventare incubatore certificato per startup
A dare una definizione di incubatore certificato ci ha pensato il legislatore con l’art. 25, comma 5, del D.L. 18 ottobre 2012, n. 179 secondo il quale:
“…l’incubatore di startup innovative certificato, di seguito «incubatore certificato» è una società di capitali, costituita anche in forma cooperativa, di diritto italiano ovvero una Societas Europaea, residente in Italia ai sensi dell’articolo 73 del D.P.R. 22 dicembre 1986, n. 917, che offre servizi per sostenere la nascita e lo sviluppo di startup innovative”.
Oltre a fornire una precisa definizione di incubatore per startup, il legislatore ha voluto chiarire i requisiti necessari per potersi qualificare come tale. Secondo il Ministero dello sviluppo economico i requisiti previsti dall’art. 25, comma 5 del D.L sono:
- Disporre di strutture, anche immobiliari, adeguate ad accogliere startup innovative, quali spazi riservati per poter installare attrezzature di prova, test, verifica o ricerca;
- Disporre di attrezzature adeguate all’attività delle startup innovative, quali sistemi di accesso in banda ultralarga alla rete internet, sale riunioni, macchinari per test, prove o prototipi;
- Essere amministrato o diretto da persone di riconosciuta competenza in materia di impresa e innovazione e ha a disposizione una struttura tecnica e di consulenza manageriale permanente;
- Avere regolari rapporti di collaborazione con università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e partner finanziari che svolgono attività e progetti collegati a startup innovative;
- Avere adeguata e comprovata esperienza nell’attività di sostegno a start-up innovative.
Tuttavia, come specificato dallo stesso Ministero dello Sviluppo Economico il possesso dei requisiti sopra riportati è autocertificato dall’incubatore certificato mediante dichiarazione sottoscritta dal rappresentante legale, effettuata al momento dell’iscrizione alla sezione speciale del registro delle imprese e confermato almeno una volta all’anno, sulla base di indicatori e relativi valori minimi che sono stabiliti dal decreto del Ministero dello sviluppo economico del 22 dicembre 2016.
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Agevolazioni per incubatori certificati
L’ottenimento dello status di incubatore certificato comprovato dal MISE, permette all’organizzazione di godere di agevolazioni fiscali come:
- Un intervento semplificato, gratuito e diretto del Fondo di Garanzia per le Piccole e Medie Imprese. Un fondo a capitale pubblico che facilita l’accesso al credito attraverso la concessione di garanzie sui prestiti bancari. La garanzia, applicabile sia in via diretta che su operazioni effettuate tramite confidi, copre fino allo 80% del credito erogato dalla banca alle startup innovative e agli incubatori certificati, fino a un massimo di 2,5 milioni di euro;
- Un esonero dai diritti camerali e imposte di bollo. Gli incubatori certificati dal momento della loro iscrizione nella sezione speciale del Registro delle Imprese sono esonerate dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria dovuti per gli adempimenti relativi alle iscrizioni nel Registro delle Imprese, nonché dal pagamento del diritto annuale dovuto in favore delle camere di commercio. Tali agevolazioni hanno durata di cinque anni e sono comunque condizionate dalla permanenza dell’impresa all’interno della sezione speciale;
- Una remunerazione attraverso strumenti di partecipazione al capitale. Le startup innovative e gli incubatori certificati possono remunerare i propri collaboratori con strumenti di partecipazione al capitale sociale (come le stock option), e i fornitori di servizi esterni attraverso schemi di work for equity. Il reddito derivante dall’assegnazione di tali strumenti non concorre alla formazione del reddito imponibile, né ai fini fiscali, né ai fini contributivi.
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