Spazio alle Startup

NTRLY, un’alternativa leggera e naturale ai soliti drink alcolici

9 Ottobre 2023

Eccoci di nuovo qui con la nostra rubrica “Spazio alle Startup” !

La startup che vi presentiamo oggi è NTRLY, la startup che ha ideato la bevanda perfetta per chi cerca un’alternativa leggera e naturale ai soliti alcolici.

Ma facciamoci raccontare tutto dal suo founder, Alessandro Fantini

Qui di seguito trovate l’intervista completa realizzata per “Spazio alle Startup”, una rubrica pensata per dare spazio al racconto e alla presentazione della propria idea di business. 

Iniziamo subito con il Pitch in cui ci presenti la tua startup : NTRLY.
«Not really o Naturally, è innanzitutto di un gioco di parole, perché il nostro nome è caratterizzato dalle lettere N-T-R-L-Y.
Da questo naming abbiamo tirato fuori il nostro claim: “Not Really Water” perché siamo una bevanda trasparente e “Naturally Hard Seltzer” perché composta da ingredienti naturali e bio.
Quindi che cos’è NTRLY ?! E’ una proposta alcolica e leggera che permette di godersi l’esperienza dei drink tradizionali senza preoccuparsi degli effetti collaterali.

Abbiamo cercato di creare un’esperienza fatta di gusto e benessere, il tutto impacchettato in una bellissima lattina, 100% riciclabile. L’idea è nata dalla volontà di creare un prodotto che vada a rispondere alle esigenze delle nuove generazioni. Da qui è nato il nostro primo obiettivo: rompere gli schemi e andare oltre gli stereotipi legati ai diversi immaginari del bevitore.
E quindi spostare l’attenzione su un’alternativa sana, leggera e totalmente differente, in special modo nel mercato italiano.»

Hai mai dovuto cambiare rotta durante il percorso e, quindi, fare Pivot?

«Ovviamente si!
Dall’idea, allo sviluppo, alla realizzazione abbiamo dovuto attuare determinate modifiche rispetto a quella che era l’idea madre. Ovviamente questo è un passaggio fondamentale che abbiamo dovuto fare e che ci ha portato ad adattare il nostro prodotto alle esigenze di un mercato nuovo, che sta nascendo, per cercare di andare a rispondere al meglio alle aspettative dei potenziali consumatori.
Infatti, durante tutte le fasi di progettazione e test abbiamo raccolto feedback, abbiamo fatto oltre duecentocinquanta test di degustazione. Tutto questo perché, essendo una proposta nuova, non volevamo essere paragonati ad altre realtà esistenti e per questo ci siamo dovuti spingere un po’ più in là. »

Cosa ti fa svegliare ogni giorno con la voglia di lavorare alla tua idea?

«Il potenziale impatto positivo che possiamo portare nella vita delle persone. Il nostro contributo parte dall’immaginario che ruota attorno a NRTLY, l’essere fluido, l’essere trasparente. Quindi, di conseguenza, vogliamo contribuire a rendere la nostra società più inclusiva, senza etichette

Quali sono gli obiettivi futuri per la tua startup? 

«I miei obiettivi sono molto ambiziosi.
Vogliamo essere differenti e stiamo lavorando per diventare un nuovo punto di riferimento nel settore delle bevande.
Siamo consapevoli che sarà una lunga strada, perché il mercato è pieno di BIG, ma siamo pronti a lavorare sodo.
Un brand come il nostro lavora tanto di comunicazione. Dobbiamo comunicare che esistiamo, dobbiamo comunicare chi siamo, cosa facciamo e dobbiamo far innamorare le persone di NRTLY.
Quindi il più grande obiettivo è quello di creare una community attiva, che scopra con noi quello che stiamo facendo. Non siamo arrivati ancora da nessuna parte, è tutto un divenire e quindi è bello anche fare un viaggio insieme alla nostra community e creare quindi un seguito.»

Se potessi dare un consiglio, ad un giovane startupper, un giovane imprenditore che sta facendo i suoi primi passi in questo grande mondo, quale consiglio daresti?

«Di non innamorarsi mai della propria idea.
Questo è un consiglio che mi fu dato da un imprenditore quindici anni fa. Negli anni poi ho capito il perché: creare qualcosa, sviluppare qualcosa, portarla a compimento è un percorso infinito, impegnativo, fatto di estremi alti e tantissimi bassi.
Dico di non innamorarsi perché se non ti innamori, riesci a rimanere lucidamente aperto a qualsiasi cambiamento ti verrà incontro e, soprattutto, sarai in grado di sfruttare qualsiasi opportunità ti si presenterà davanti lungo la strada dello sviluppo

Se ti chiedessi di pensarti come un personaggio immaginario, quale saresti? 

« Sono un appassionato di cultura asiatica e orientaleggiante, quindi mi viene da dire la Fenice.
La Fenice nella cultura asiatica rappresenta una nuova era, e ogni cambiamento che noi affrontiamo nella vita è come se fosse una rivoluzione, no?
Il percorso di founder, innovator e di startupper è una grande rivoluzione nella propria vita, è quasi una rinascita. E’ come se questa rinascita racchiudesse anche una grande trasformazione, che necessita di una grande forza inferiore.
Quindi penso alla fenice che risorge un po’ dalle ceneri, anche da quelle della propria vita.»

(Domande Bonus)

Una parola con cui descriveresti SprintX o il suo team di lavoro?

Collaborativo

Una parola per descrivere il coordinatore che vi ha seguito durante tutto il percorso?

Mi viene in mente una parola inglese, dal rap: “MC” Master of Ceremonies (ride)

E invece una parola con cui descriveresti te stesso, come startupper? 

Determinatissimo! (ride ancora)

Ringraziamo di cuore Alessandro per la disponibilità, per essersi raccontato in maniera così trasparente e per gli ottimi spunti che ci ha dato!

Al prossimo appuntamento con “Spazio alle Startup”! 

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