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Perché le startup falliscono: i motivi principali

10 Ottobre 2022

Scopriamo insieme quali sono principali cause del fallimento delle startup

Chiunque lavori nel mondo delle startup o è interessato a farne parte conosce bene il dato secondo cui 9 startup su 10 sono destinate a fallire nei successivi 4 anni. Questo potrebbe scoraggiare molti a compiere il grande passo e realizzare il proprio sogno. Ma perché le startup falliscono, e quante non superano le prime fasi del proprio ciclo di vita? In questo articolo analizzeremo le principali cause responsabili del fallimento delle startup.

Ragazza preoccupata per il possibile fallimento della sua startup

Perché le startup falliscono?

Se sei un appassionato di startup o un giovane startupper sai benissimo quanto sia affascinante, ma difficile questo mondo e quanto facile sia per una startup fallire specialmente nelle prime fasi del ciclo di vita, quando le risorse economiche sono precarie, gli strumenti sono pochi e l’incertezza è molto alta.

È questo il motivo per cui solo lo 0,00006% delle startup diventa un unicorno, mentre il 95% delle startup fallisce entro il quarto anno di vita. Numeri spaventosi, ma che non devono farci demordere dall’idea di fare impresa innovativa, perché se è vero che i dati sul fallimento delle startup sono questi, è altrettanto vero che è possibile imparare a fare startup in maniera scientifica, come spiegato nella nostra guida sulle startup.

L’alta percentuale di fallimento delle startup è dovuta a molteplici cause; in un report stilato da CB Insights sono state individuate le 12 principali ragioni per cui le startup falliscono, derivate dallo studio di 111 startup fallite ed individuando i principali pattern nella loro “morte”. In questo articolo vedremo dunque quali sono le ragioni principali del fallimento delle startup e come evitare di compiere gli stessi errori, imparando dal fallimento altrui.

Dati sul fallimento delle startup

Da una ricerca di Failory risulta che, in generale, solo una startup su dieci sia in grado di sopravvivere negli anni; dalla stessa ricerca emerge che il 10% delle startup nel mondo fallisca durante il primo anno di vita, mentre il 70% delle imprese innovative fa fiasco tra il secondo e quinto anno. CBinsights invece ha calcolato che ben il 35% delle startup fallisce a causa del cosiddetto “no market need”, ovvero l’idea non risponde ad alcun bisogno sul mercato. Al terzo posto tra le cause di insuccesso troviamo una spietata concorrenza, che non permette alla startup di decollare (20%), mentre al quarto un business model imperfetto.

Questi dati sul fallimento delle startup sono interessanti e possono essere molto utili a tutti coloro che vogliono creare una startup oggi.

Le principali cause del fallimento delle startup

Le cause per il fallimento di una startup possono essere molteplici, come finora accennato.

Per definire le cause più frequenti ci siamo serviti anche in questo caso dello studio di CB Insights. Queste possono essere:

  • Incapacità di soddisfare un bisogno e mancanza di un mercato valido;
  • Esaurimento delle risorse economiche;
  • Team non competente;
  • Forte concorrenza;
  • Prezzo elevato e costi non sostenibili;
  • Prodotto inefficiente;
  • Business model errato;
  • Sbagliata strategia di marketing;
  • Mancanza di capacità nel mantenere la clientela;
  • Prodotto lanciato nel momento sbagliato;
  • Perdita del focus aziendale;
  • Perdita di coinvolgimento;
  • Questioni legali;
  • Mancanza del network;
  • Bournout;
  • Pivot fallito.
Startupper disperati in quanto non riescono a comprendere perchè la startup possa fallire

Esaurimento dei fondi

La principale causa del fallimento delle startup è rappresentata dall’esaurimento delle risorse economiche. Questo avviene soprattutto nelle fasi iniziali del ciclo di vita, dove spesso l’unica fonte di sostentamento è l’auto-finanziamento (abbiamo già parlato del bootstrapping, cos’è e perché farlo in un articolo del nostro blog) ed il dispendio di denaro è elevato, poiché si mira a sviluppare il proprio business. La mancanza di fondi economici non comporta solo il rallentamento della crescita dell’impresa, ma potrebbe facilmente portare al fallimento del progetto di business.

A tal fine è utile per gli startupper creare un financial plan, un documento che permette di determinare come l’impresa riuscirà a raggiungere i propri obiettivi finanziari. In un recente articolo abbiamo spiegato nel dettaglio come creare un financial plan per startup. Dagli un’occhiata!

Assenza di un mercato valido

Un delle maggiori cause che hanno portato diverse startup al fallimento consiste nella mancanza di un mercato per il prodotto, o servizio, alla base della propria idea. In questo caso la startup, nonostante abbia un prodotto innovativo, non soddisfa alcun bisogno manifestato dal mercato, ovvero non ha raggiunto il problem solution fit. Questo segna inevitabilmente il destino della startupper.

Per questa ragione sono molti gli startupper che si affidano ad incubatori per startup come SprintX che, tra i tanti servizi offerti, prevede anche un programma di consulenza per lo studio e la validazione del mercato. Richiedi qui maggiori info.

Team non competente

Conosciamo bene l’importanza di poter contare su un team per startup efficiente e che sappia fronteggiare al meglio le quotidiane sfide che si presentano in un settore così dinamico.

Sebbene il numero di figure professionali desiderose di lavorare in una startup sia sempre maggiore, non è comunque semplice trovare collaboratori che abbiano le giuste competenze tecniche e soft skills per apportare valore alla startup e aiutarla nel raggiungere gli obiettivi prefissati.

Allo stesso modo sarà importante trovare il giusto co-founder per la propria startup, le cui ambizioni siano in linea con gli obiettivi e i valori dell’impresa innovativa.

Forte concorrenza

Tra i principali motivi per cui le startup falliscono troviamo l’incapacità dell’impresa nel fronteggiare la concorrenza presente sul mercato di riferimento. Un’analisi dei competitor con un’efficiente SWOT analysis potrebbe facilitare la startup nell’individuare i punti critici dei concorrenti e le eventuali opportunità che presenta il mercato.

Prezzo elevato e costi non sostenibili

La determinazione del giusto prezzo del proprio prodotto o servizio è una delle fasi più delicate, a cui si tende a non dare la giusta attenzione. Dallo studio è emerso come, per determinare il giusto prezzo, oltre ad avere un’ottima conoscenza dei costi sostenuti dall’impresa, sia necessario comprendere quale sia la percezione che i potenziali clienti hanno della nostra unique value proposition. Sarà dunque fondamentale non tralasciare nessuna voce di costo, in modo tale che un’eventuale comparsa di costi inaspettati non determini il fallimento della startup.

Prodotto che non soddisfa le richieste del mercato

Abbiamo già parlato dell’importanza di trovare un target di clienti con un bisogno specifico da soddisfare, tuttavia individuare un bisogno di mercato non è sufficiente: come spiegato da Marc Andreessen nella definizione del concetto di product market fit, è necessario che la startup conquisti “un buon mercato con un prodotto che può soddisfare quel mercato“, dunque convertire i potenziali clienti in clienti paganti.

Secondo lo studio condotto da CB Insights, circa il 13% delle startup fallisce a causa della pessima qualità del prodotto o servizio immesso sul mercato. Questo dimostra quanto non sia sufficiente avere un’ottima strategia di marketing se il bene offerto non soddisfa gli standard minimi richiesti dal mercato. In questo caso sarà fondamentale costruire il giusto Minimum Viable Product (MVP).

Business model errato

Se ben concepito, il business model (leggi il nostro articolo che spiega come realizzare un business model efficace), accompagnato da un’efficiente strategia può permettere all’impresa innovativa di crescere, scalare e diventare una scale up di successo. Qualora il business model non sia stato realizzato in modo corretto potrebbe portare all’esatto opposto, causando il fallimento dell’impresa ancora prima del suo lancio.

Strategia di marketing errata

Per raggiungere il successo, l’impresa deve infatti conoscere il potenziale cliente e saper individuare i giusti canali per la comunicazione. Sicuramente un brand che ha una storia potrebbe partire avvantaggiato rispetto a un brand giovane. Tuttavia, con un’ottima strategia di marketing sarà possibile intercettare il giusto segmento di mercato riuscendo a trasmettere al meglio tutti i principali valori dell’impresa. In questa maniera la cosiddetta startup traction sarà di certo positiva e garantirà un facile ed efficace accesso al mercato di riferimento.

Mancanza di capacità nel mantenere la clientela

Come in quasi tutte le attività economiche i clienti sono il perno principale su cui fondare la propria strategia. Grazie alla somministrazione di uno smoke test, la startup potrà raccogliere i feedback necessari a correggere e migliorare il prodotto inizialmente commercializzato, innescando un’evoluzione continua del bene oggetto d’impresa fino al raggiungere la soluzione ideale per il proprio segmento di mercato.

Prodotto lanciato nel momento sbagliato

Spesso l’impresa potrebbe arrivare al fallimento pur avendo un ottimo prodotto in grado, potenzialmente, di colmare i bisogni manifesti, o latenti, del mercato, ma trovarsi di fronte ad una clientela che per qualche motivo non è pronta ad interfacciarsi con questa idea innovativa.

Perdita del focus aziendale

Chiunque lavori, o abbia lavorato, all’interno del mondo delle startup, sa quanto sia importante avere il giusto mindset per fronteggiare le numerose sfide che si presentano. La perdita del focus potrebbe avvenire per diversi motivi, come la mancanza di un piano d’azione o la comparsa di imprevisti che impediscono il raggiungimento degli obiettivi aziendali.

Perdita di coinvolgimento

La passione verso il settore in cui lavora la startup e verso il progetto di business su cui si basa la strategia dell’impresa innovativa potrebbe rappresentare un grande motore in grado di alimentare la startup anche nei momenti di maggiore difficoltà. In caso contrario rappresenta sicuramente una delle ragioni che potrebbe portare la startup al fallimento.

Problemi legali

A volte la startup pur avendo la migliore soluzione al bisogno manifestato dal mercato potrebbe andare incontro a diverse difficoltà dovute a problemi legali di varia ragione e difficoltà burocratiche che potrebbero segnare il destino della startup.

Mancanza di network

Non saper creare o sfruttare la propria rete di contatti, il proprio network, potrebbe essere una delle cause che portano al fallimento della startup. Coinvolgere gli investitori, i partner, i fornitori sin dall’inizio è molto importante per farli sentire parte del progetto, ma non solo: può essere utile affidarsi ad un percorso di incubazione, attraverso il quale ampliare la propria rete (puoi approfondire i benefici di un percorso del genere nella nostra guida agli incubatori di startup) con l’aiuto di alcuni dei più esperti mentor startup del panorama.

Burnout

Il burnout rappresenta un’altra delle possibili cause del fallimento di una startup e un buon modo per evitarlo è quello di avere un team solido e diversificato con responsabilità condivise e distribuite tra i vari membri.

Pivot fallito

Una delle caratteristiche principali di una startup è quella di sapersi adattare ai numerosi cambiamenti che potrebbero coinvolgere il mercato, molto incerto e instabile, delle startup. Se nonostante i numerosi feedback ricevuti dal mercato e i dati raccolti durante le diverse fasi del ciclo di vita l’impresa non è riuscita ad apportare i cambiamenti necessari, e quindi a realizzare un efficiente startup pivot, in grado di permettere al prodotto offerto di evolversi, è inevitabilmente destinata a fallire.


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Startupper arrabbiato per il fallimento della sua starup

Cosa succede quando una startup fallisce: normativa italiana

Sono in molti a chiedersi cosa succede nella pratica quando una startup fallisce. I possibili scenari sono molteplici: nonostante per molti potrebbe rappresentare la fine di un sogno, per tanti altri startupper potrebbe essere una fonte da cui trarre insegnamenti per poi raggiungere il successo con dei tentativi successivi, avendo dal proprio lato una maggiore esperienza.

Tuttavia, è lecito chiedersi quali sono le conseguenze per le figure che hanno investito nelle startup come i business angel in caso di fallimento. Questi, data la figura che ricoprono, potrebbero inserire una clausola che li renda dei creditori privilegiati, in modo da ottenere anche solo una parte dell’investimento iniziale. Invece, gli investitori sarebbero i più colpiti dal punto di vista economico in quanto il fallimento della startup potrebbe causare l’intera perdita del capitale investito.

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