“Tutto ciò che avrei sempre desiderato”
La seconda startup a prendere parte al nostro nuovo format è Spunto.
Spunto è la startup che supporta la formazione e propone soluzioni in grado di potenziare l’apprendimento, l’autonomia e l’autostima, rivolgendosi a studenti, docenti e tutor.
Ce la presenta direttamente la sua co-founder, Martina Brugnara.
Qui di seguito trovi l’intervista completa realizzata per “Spazio alle Startup”, una rubrica pensata per dare spazio al racconto e alla presentazione della propria idea di business.
Ciao Martina e benvenuta!
Iniziamo subito con una breve presentazione, un Pitch di massimo 60 secondi, in cui mi raccontami un po’ com’è nata l’idea alla base di Spunto.
«La nostra azienda nasce per supportare i ragazzi nel loro percorso scolastico, con un’attenzione particolare a chi ha disturbi dell’apprendimento come me, che soffro di dislessia, disgrafia e discalculia.
Spunto è tutto ciò che avrei sempre desiderato.
Un archivio completo con mappe, riassunti, quiz che si possono modificare a piacimento. Nonché l’accessibilità alla lettura e dettatura automatica, ad un’agenda e molto altro. Il tutto condivisibile con docenti e compagni.
Essendo ogni persona unica e irripetibile, il nostro punto di forza è offrire strumenti che si adattino alle esigenze di tutti, e non viceversa.»
Qual è stata l’ispirazione alla base della vostra idea di business?
«Spunto nasce per supportare i ragazzi con disturbi dell’apprendimento, comprendendo appieno quali siano le loro esigenze.
Siamo partiti da lì per strutturare tutto il progetto.»
Avete mai dovuto cambiare rotta durante il vostro percorso? Insomma, vi è mai capitato di fare Pivot?
«Il nostro percorso non ha mai cambiato direzione, ma si è ampliato.
Siamo partiti con disturbi dell’apprendimento, DSA. Poi strutturando il progetto ci siamo resi conto che ciò che stavamo realizzando non era unicamente rivolto a chi soffre di disturbi dell’apprendimento, ma era efficace per tutti, diventando un ottimo strumento di inclusione.»
Qual è la cosa che ogni mattina ti fa svegliare con la voglia di lavorare alla tua startup e che quindi ti motiva?
«E’ tutto molto facile perchè, come dicevo prima, il punto di partenza è molto personale e quindi ciò che mi motiva è dare un impatto concreto. Essendo dislessica, so quanto le sfide quotidiane siano tante.
Con Spunto vogliamo dare la possibilità a tutti di raggiungere i propri obiettivi.»
Parlando di questo, quali obiettivi vi siete posti? A cosa puntate in futuro?
«Puntiamo di certo a coprire tutti i tredici anni di scuola.
Ora siamo nelle scuole medie, in seguito ci amplieremo per inserirci in più istituti possibili su tutto il territorio italiano.»
Fino ad ora come sta andando?
«Finora molto bene! Ci stiamo inserendo nel Nord Italia, quindi da settembre si partirà con l’inserimento negli istituti.
Anche le iscrizioni dei singoli utenti stanno andando molto bene. Ci inseriamo anche in realtà quali i doposcuola, ecc.
Quindi molto molto bene!»
Da co-founder di una Startup ti chiedo, se potessi dare un consiglio ad un giovane imprenditore o un giovane startupper alle prime armi, quale sarebbe?
«Il consiglio che avrei voluto ricevere anch’io, ovvero validare il problema che si vuole risolvere e conoscere le esigenze del proprio pubblico.
Quindi ascoltare e parlare con più persone possibili, per capire in primis quali sono le loro necessità.»
Se potessi pensare ad un personaggio immaginario che ti rappresenta, quale sarebbe?
«In questo periodo sono in fissa con la serie di Ted Lasso, quindi ti direi Ted Lasso.
Perché in un mondo individualista e così complesso come quello in cui viviamo oggi, Ted ci insegna la gentilezza, la positività, che possono essere qualità trasformative.»
(Domande Bonus)
Una parola con cui descriveresti SprintX o il Team di lavoro?
Appassionato.
I ragazzi di SprintX ti travolgono e ti danno un’energia che ti carica e supporta giorno per giorno.
Una parola per descrivere il coordinatore che vi ha seguiti durante il percorso di incubazione?
Famiglia.
Ci siamo veramente sentiti coccolati, come se stessimo parlando con qualcuno che conoscevamo da una vita.
E invece una parola per descrivere te stessa come startupper?
Andando in controtendenza ti direi gentile.
Io non sono lo startupper aggressivo, che pensa solo i numeri. Io adoro pensare alle persone e a tutto ciò che ci circonda.
L’intervista di oggi si conclude qui! Ringraziamo Martina per aver partecipato ed essersi resa così disponibile.
Ci rivediamo presto con Spazio alle Startup!