Startupper: quali sono le caratteristiche e le differenze con l’imprenditore
In un contesto economico dove le startup stanno acquisendo sempre maggiore notorietà verrebbe da chiedersi come sono in molti ad avere dubbi sulla figura dello startupper, tanto da confonderla con quella del classico imprenditore. In questo articolo vogliamo definire la figura del fondatore di startup e quali sono le sue principali caratteristiche che lo differenziano dall’imprenditore.

Chi è lo startupper?
Lo startupper rappresenta una figura professionale che da sola, o insieme a uno o più co-founder fonda la propria impresa innovativa. Da non confondere con il classico imprenditore, in quanto lo startupper non si limita a dar vita alla sua idea di business ma si occupa anche della gestione manageriale della startup.
Definizione
Possiamo quindi definire startupper la figura professionale che fonda una società con un business model scalabile e ripetibile: una startup. Una figura dinamica, propensa al cambiamento e alla continua innovazione data la natura delle startup, che sono portate a crescere attraverso l’evoluzione e il cambiamento perseguendo però la mission e la vision stabilite ad inizio percorso.
Caratteristiche dello startupper
Ma quali sono le caratteristiche che deve avere lo startupper per definirsi tale? Come per definire un’organizzazione “startup” è necessario che questa presenti determinate qualità, lo stesso vale per la figura dello startupper. Infatti, oltre ad essere una persona determinata e propensa al cambiamento, è necessario che abbia le seguenti caratteristiche chiave:
- Essere un visionario;
- Essere resiliente;
- Essere leader.
Essere visionario
Per essere uno startupper è necessario essere dei visionari, ovvero avere le capacità per individuare un bisogno manifesto, o latente, di cui gli stessi clienti spesso non sono a conoscenza. Questo è uno degli elementi che contraddistingue una buona idea da un’idea di business di successo. Non serve però avere “un’illuminazione” ma basterebbe studiare il mercato, i bisogni dei consumatori e cercare di individuare una soluzione innovativa per soddisfarli.
Essere resiliente
L’essere resilienti rappresenta una delle caratteristiche, o soft skills, più importanti per un futuro startupper. Abbiamo già accennato all’inclinazione della startup ad adattarsi ai cambiamenti del mercato, mutazioni che potrebbero causare diversi problemi all’interno dell’organizzazione. Difficoltà che potrebbero riguardare numerosi aspetti dell’impresa stessa, e che se non affrontati e superati con dei processi di miglioramento e innovazione tramite dei pivot, potrebbero portare al fallimento del progetto di business.
Essere leader
A molti potrebbe sembrare scontato, ma ricordiamo che la startup è un’impresa dalle piccole dimensioni dove il team è di fondamentale importanza per il successo dello stesso progetto. Essere leader non vuol dire “fare il capo”, ma essere d’ispirazione per i propri collaboratori, alimentare lo spirito di squadra e creare una cultura aziendale che motivi i collaboratori a dare il meglio in ogni circostanza. Non a caso questa rappresenta una delle soft skills più importanti per ambire a diventare uno startupper.

Differenza tra startupper e imprenditore
Come già accennato, troppo spesso la figura dello startupper viene accostata a quella del classico imprenditore pur essendoci numerose differenze che contraddistinguono le due. Anche se vi sono elementi in comune tra le due figure professionali, come il desiderio di dar vita ad un’organizzazione di successo e che generi profitti, è importante sottolineare le caratteristiche che permettono di distinguere un classico imprenditore dallo startupper.
Cosa fa lo startupper?
Per rispondere a questa domanda partiamo da un aspetto della definizione di startup, ovvero quello di un’organizzazione che ha come scopo il soddisfacimento di bisogni a cui il mercato non ha ancora dato una soluzione. Questo rappresenta uno dei compiti dello startupper che si differenzia dal classico imprenditore per l’oggetto della sua impresa: un bene, o servizio, innovativo che soddisfa un bisogno del mercato ancora irrisolto. Ma non basta questo; oltre ad aver trovato la giusta business idea lo startupper si dovrà assicurare di realizzare un business model che sia scalabile e ripetibile, e che porti l’impresa innovativa a crescere velocemente, attraverso il percorso in tutte le fasi che caratterizzano la vita di una startup, in un contesto economico caratterizzato da grande incertezza e da una continua innovazione. Per comprendere quali sono gli step da seguire quando uno startupper si chiede come creare una startup di successo, ti consigliamo la lettura del nostro articolo di blog.
Per questo motivo, sono molti gli startupper che decidono di affidarsi ad esperti mentor startup che lo supportino nella definizione del business model e nelle fasi di validazione del mercato. SprintX, tra i tanti servizi che offre come incubatore per startup, include la possibilità di affiancare i proprietari di startup nelle prime fasi di creazione dell’impresa innovativa, tra i quali un programma di consulenza per la realizzazione di un Business Plan. Richiedi qui maggiori info.
Infine, è importante chiarire che per essere startupper è necessario portare all’interno dell’impresa innovativa il giusto mindset, che spesso viene sviluppato lavorando all’interno di una startup come nel caso degli intrapreneur.
- I compiti di uno startupper comprendono anche la definizione di una UVP di valore che possa perdurare per molto tempo e rappresentare un grande vantaggio per l’impresa. A tal proposito, ti consigliamo la lettura del nostro articolo: “UVP (Unique Value Proposition): Cos’è e Come Definirla” per comprendere come poter definire al meglio una UVP che sia percepita di valore agli occhi dei potenziali clienti.
Cosa fa un imprenditore?
Dopo aver analizzato i compiti principali dello startupper e ciò che lo rende tale, ci concentriamo sulla figura dell’imprenditore. L’obiettivo primario di chi decide di avviare un’impresa (ti rimandiamo al nostro articolo dedicato per scoprire l’iter e gli step per aprire un’attività) è quello di assicurarsi un profitto, come nel caso dello startupper. Ciò che però distingue un classico imprenditore dal fondatore di una startup è la mancanza di necessità di creare un business model scalabile e ripetibile e che cresca velocemente. Inoltre, un ulteriore elemento di differenziazione consiste nell’oggetto del business. Mentre nel caso della creazione di una startup è necessario che vi sia un prodotto, o servizio, innovativo, l’imprenditore non ha questa necessità e può optare per attività più tradizionali.
Tipologie di startupper
Chiariti gli elementi che fanno di un imprenditore qualsiasi uno startupper, ci concentriamo sulle diverse tipologie di startupper individuate da Francesco Inguscio, CEO di Nuvolab. Queste sono:
- Startupper kamikaze;
- Startupper creatore di procedure;
- Startupper soldatino.
Startupper kamikaze
Il termine “kamikaze” deriva dalla natura dello startupper, caratterizzato da tanta energia e carisma, molto utile nelle fasi iniziali del ciclo di vita di una startup. Si tratta di una figura che si distingue peruna grande caparbietà, che non si lascia abbattere dai tanti problemi che potrebbero sorgere, ma li affronta per passare al prossimo step.
Startupper creatore di procedure
Al contrario del precedente, lo startupper creatore di procedure tende a voler avere tutto sotto controllo, e per farlo pensa e formula strategie che dovranno essere eseguite dai suoi collaboratori secondo le sue precise indicazioni. Al “tutto e subito” preferisce il “con calma ma fatto bene”.
Startupper soldatino
Per ultimo troviamo lo startupper che esegue tutte le operazioni secondo le prassi da manuale. Fa della sua arma principale una routine ben organizzata che verrà di volta in volta implementata per raggiungere gli obiettivi prefissi.

Perchè diventare startupper: pro e contro
In molti si domandano il perché si desideri diventare startupper. Si tratta di una domanda a cui non è semplice dare una risposta univoca e che non si può limitare alla semplice voglia di dar vita alla propria idea. Come accennato il percorso dello startupper è tutt’altro che semplice ed è spesso soggetto a problemi e intoppi che potrebbero spingere in molti ad abbandonare il progetto. Ma allora perché sono sempre più le persone che desiderano intraprendere una carriera lavorativa nel mondo delle startup e avviarne una loro? I vantaggi nel diventare uno startupper sono diversi. Innanzitutto avrai la possibilità di lavorare per qualcosa di tuo e che ti appassioni davvero, che ti stimoli quotidianamente e ti offra la possibilità di acquisire nuove competenze.
Tuttavia, tra i contro possiamo trovare la grande incertezza da cui è caratterizzato il settore delle startup e le numerose sfide che si potrebbero presentare e che, in alcuni casi, possono rappresentare una grande fonte di stress.
In conclusione, diventare uno startupper rappresenta sicuramente una bella sfida, forse non adatta a tutti, ma a chi riesce a fare della sua passione la fonte principale che alimenta il desiderio di dar vita alla propria idea di business con una startup.
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Come diventare startupper
Purtroppo non esiste nessun corso che possa fornire le giuste competenze ad una persona per diventare startupper. Come abbiamo già visto lo startupper deve possedere delle caratteristiche e competenze che non possono essere insegnate. Sicuramente la conoscenza delle materie economiche servirà moltissimo e non per questo dovrebbero essere sottovalutate, tuttavia, a rendere una persona uno startupper sono il possesso di specifiche soft skills, o competenze trasversali, che non possono essere insegnate ma solo acquisite con il vissuto.
Formarsi sempre
Anche se le soft skills non possono essere imparate in un corso o leggendo libri, è comunque importante continuare a formarsi. Ricordiamo che uno degli elementi contraddistintivi delle startup è l’innovazione, e per essere al passo con le nuove tendenze del mercato è necessario uno studio e un apprendimento continuo. A tal proposito vogliamo consigliarti la lettura di alcuni libri:
- Startupper. Guida alla Creazione di Imprese Innovative – Steve Blank;
- Il Manuale dello Startupper. Metodologie ed esempi concreti per trasformare la tua idea in un’impresa innovativa – Boceda, D’Amato, De Martino;
- The Lean Startup – Eric Ries;
- Da Zero a Uno – Peter Thiel;
- The Startup Owner’s Manual – Steve Blank;
- Creare Modelli di Business – Alexander Osterwalder.
Condividi la tua esperienza con una community di startupper
Le community di startupper rappresentano il contesto ideale per ogni startupper che vuole condividere le proprie esperienze, dubbi e consigli ad altri imprenditori innovativi esperti in vari settori. È inoltre in queste community che potresti trovare il co-founder giusto per la tua startup.

Quanto guadagna uno startupper?
Siete in molti a chiederci quanto guadagna uno startupper. Purtroppo, si tratta di una domanda a cui non possiamo dare una risposta oggettiva. Il guadagno di uno startupper è influenzato da moltissimi fattori tra i quali soprattutto l’andamento della stessa impresa innovativa. Come sappiamo i primi anni saranno duri per lo startupper e saranno caratterizzati da processi di grande mutamento, che potrebbero portare la startup a crescere esponenzialmente o a fallire. Se come ci auguriamo la startup incomincerà ad ingranare con le vendite, probabilmente lo startupper inizierà ad avere i primi veri guadagni che, secondo alcune stime, si aggirano tra i 20.000 e i 40.000 euro annui.
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